Il 1900 e l’emigrazione
L’arrivo del 1900 segna un punto di svolta per l’isola sotto il profilo dei collegamenti, resi più stabili da un servizio regolare di trasporto con la terra ferma. Il 20 giugno 1904 la nave “Lampo” della compagnia SPAN iniziò a percorrere la linea: Anzio – Ponza – Napoli. Il collegamento, contribuì a ridurre l’isolamento. Però Anche Ponza rimase coinvolta nella crisi che affliggeva il sud Italia, ed il viaggio sulla nave “Lampo”, fu il primo che i ponzesi dovevano affrontare per emigrare verso luoghi ritenuti più vivibili. Ponza già aveva vissuto nel passato flussi migratori che sono registrabili in piccole quantità a partire dal 1880 con persone dirette in Sardegna e nelle americhe, sia del sud che del nord. Ma con il migliorare dei collegamenti, migliorò anche l’afflusso di informazioni sopratutto via posta, che descrivevano la vita in quei luoghi anche se difficile, piena di opportunità.
Gli eventi politici come la prima guerra mondiale, l’avvento del fascismo prima e la seconda guerra mondiale dopo, creavano non pochi problemi di convivenza, sopratutto dovute alla scarsa qualità di vita. E questi fattori concorsero fortemente alla spinta migratoria fuori dall’isola. La maggior parte delle migrazioni si diresse verso il continente americano, sopratutto verso: USA, Argentina e Canada. Una comunità non trascurabile, si stanziò all’inizio del secolo in Sardegna dove contribuì fortemente alla crescita della città mineraria di Arbatax composta ora nella quasi totalità da immigrati ponzesi e da loro discendenti.
Un dato positivo negli anni dell’emigrazione e appena successivi all’emigrazione, fu la nascita e crescita della flotta mercantile e peschereccia dell’isola. La flotta ponzese raggiunse dimensioni notevoli, tanto che nei registri navali dell’epoca portarono nel 1930 all’iscrizione di 130 imbarcazioni da pesca e commercio per un totale di 10 mila tonnellate.
I collegamenti che legavano Ponza alla terra ferma, spesso furono costellati da eventi luttuosi. Il 21 marzo 1918 affondò “Il Corriere di Ponza” nave di 150 tonnellate dell’armatore Erasmo Vitiello, colpito da un siluro lanciato da un sottomarino tedesco a circa 6 miglia ad est di Zannone. Il 24 luglio 1943 a due miglia ad ovest di Ventotene venne affondato un traghetto di 452 tonnellate della SPAN il “Santa Lucia” ad opera di aerei inglesi. Questo evento fu il più sanguinoso che le isole pontine possano ricordare, e non fu altro che un atto gratuito di crudeltà da parte di quei piloti inglesi che uccisero circa una settantina di persone fra equipaggio e passeggeri.
Nei primi anni del secolo intorno al 1910 vennero mandati al confino sull’isola, in concomitanza della guerra d’Africa, arrivarono anche de libici catturati durante il conflitto. Con l’arrivo della prima guerra mondiale, vennero confinati anche prigionieri politici sospettati di avere idee vicine alla Germania e dell’Austria. Tra il 1921 ed il 1928 sull’isola venne stabilita una guarnigione di disciplina per militari in punizione. Nel 1928 il regime fascista vi creò “La colonia di confino politico” forma molto particolare per esiliare dalla pubblica attenzione i nemici del regime, con alcuni che diventeranno personaggi illustri della politica italiana. Tra i più importanti ricordiamo il compianto Presidente Pertini capo dello stato due volte dal 1978 al 1988 ed altri nomi di antifascisti di spicco come Nenni e Luigi Settembrini. Durante la seconda guerra mondiale vennero esiliati anche personalità politiche slave, greche ed albanesi. Dal 27 luglio al 7 agosto 1943 Benito Mussolini viene relegato a Ponza.
Ultimo aggiornamento
23 Luglio 2024, 13:53